La Coppa d’Oro delle Dolomiti si svolse in dieci edizioni, dal 1947 al 1956, e divenne da subito unica e affascinante per i passaggi spettacolari sulle Dolomiti, le montagne che cambiano colore a ogni ora del giorno (dal 2009, Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco).

Nata per volontà di Ferruccio Gidoni, presidente dell’AC Belluno di allora, la corsa ebbe come testimonial d’eccezione il mitico Tazio Nuvolari, che partecipò come ospite d’onore alle prime edizioni. Fu un importante banco di prova per piloti affermati di grandi case automobilistiche che si trovavano a competere anche con perfetti sconosciuti, come era nella tradizione delle corse di quei tempi; piloti non professionisti ma sempre e comunque determinati a spingere al massimo dando filo da torcere ai più rinomati campioni. Il percorso rimase sempre quello di 303,800 chilometri (riprodotto nella sede dell’AC Belluno).

Partendo da Cortina: Passo Falzarego, Agordino, Arabba, Passo Pordoi, Val di Fassa, Passo Rolle, San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero, Feltre, Belluno, Longarone, Pieve di Cadore, Auronzo, Misurina e il Passo Cimabanche. Quindi, il ritorno in quella che è conosciuta in tutto il mondo come la "Regina delle Dolomiti", Cortina d'Ampezzo.

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